I SPEAK BSARES
I SPEAK BSARES
spettacolo in 6 lingue, dall’inglese all’anconetano
Partecipare alla diatriba su quale sia il vero dialetto, sia esso romagnolo, marchigiano o di qualunque altra regione, è una delle cose più noiose. Com’è noto nei dialetti ci sono influenze dovute a ragioni diverse… In una stessa città, come insegna l’amico glottologo Davide Pioggia, alcune parole vengono pronunciate in tre modi diversi, se non più. Vogliamo perdere tempo a dire chi ha torto o ragione? Chi pronuncia male o bene? Non interessa, teatralmente parlando. A me interessano le emozioni. Trovo soporifero il binomio dialetto-nostalgia. Né mi piace dare al pubblico ciò che si aspetta. Come evitare che il dialetto richiami subito immagini come un fiasco di vino, la campagna, i pescatori o un focolare domestico del 900? Respingo operazioni con accezioni filologiche. Mi interessano percorsi naif, fantasiosi, in cui condurre un gioco creativo anche sporco, se vogliamo, ma fatto di urgenza e coinvolgimento. Non amo il dialetto imparato e ripetuto per una coccola, perché ci fa star bene in memoria dei tempi andati. Amo il dialetto che si fa carne e diventa strumento per manifestare le cose con urgenza. La frase di Lello Baldini “certe cose accadono solo in dialetto” è per me un grande riferimento. Il teatro esige verità e, quando si usano le parole, è fondamentale che l’attore trovi profonda adesione ad esse. Il dialetto aiuta ad andare nelle viscere, a ritrovare suoni e cadenze che ascoltavamo da quando eravamo nel grembo materno. Nella sfida ho sentito che avremmo potuto divertirci con tanti suoni diversi, traducendo anche in lingua straniera e componendo noi stessi alcuni brani. Il risultato è un mix di poesie e racconti che arrivano da autori diversi, con stili lontani tra loro. Noi spikiamo pesarese, ma non solo. E voi?
(Francesco Tonti)
con
Alessandro Paolucci, Francesca Manganelli, Gigliola Tagliaferri, Marinella Cangini, Simone Morotti, Vincenza Lorenzi
regia Francesco Tonti (bio)
aiuto regia Alessandra Quadrelli